Scomporre (segmentare) e frazionare le abilità motorie (1/2). L’approccio cognitivo denuncia i propri limiti

by 30 Jul 2020Il cassetto degli attrezzi

Introduzione alle esercitazioni parziali

Una delle strategie più utilizzate per insegnare le tecniche sportive complesse è la pratica delle esercitazioni parziali.

La logica, peraltro assolutamente intuitiva, è che quando un gesto è particolarmente impegnativo il fatto di poter porre l’attenzione su un certo numero di gesti di minor difficoltà dilazionati nel tempo piuttosto che su un unico gesto di grande difficoltà tutto assieme possa essere vantaggioso.

Tra i seguaci dell’approccio cognitivo all’apprendimento motorio il problema viene affrontato sul piano della capacità di attenzione. Se il programma motorio contiene troppe informazioni, considerata la capacità di attenzione finita e limitata, quando il compito è troppo articolato (tecnicamente si usa dire troppo complesso) si verifica un sovraccarico della capacità di attenzione che impedisce che avvenga l’apprendimento. Diventa quindi necessario diminuire l’ammontare dell’informazioni da elaborare attraverso in particolare 2 tecniche:

  • la scomposizione (più spesso chiamata in ambito tecnico segmentazione) che consiste nel suddividere il gesto tecnico in parti ed esercitarle una alla volta per poi rimetterle insieme, riassemblarle in un secondo momento (ad esempio per il gesto dell’attacco della pallavolo suddividerlo in fasi: rincorsa, stacco, colpo, atterraggio)
  • il frazionamento che consiste nell’allenare le parti del corpo che svolgono un determinato gesto tecnico separatamente (ad esempio nel nuoto allenare separatamente l’azione delle braccia e delle gambe, nella pallavolo dividere l’azione degli arti inferiori da quella degli arti superiori nel bagher), per poi rimetterle insieme in un momento successivo

Secondo il metodo cognitivo non solo l’allenamento parziale facilita e velocizza l’apprendimento ma anche regala dei vantaggi in termini di sensazione di autoefficacia e quindi sostiene la motivazione. Il successo parziale nell’apprendere le varie fasi si contrappone alla potenziale frustrazione  che può derivare dal confrontarsi per lungo tempo con gli infruttuosi tentativi di governare un gesto complesso nella sua totalità.

Se e come suddividere: complessità e organizzazione

Non tutti i gesti motori si prestano allo stesso modo a scomposizione e frazionamento. Deve essere verificato che dopo aver appreso i gesti parziali nel procedimento di riassemblamento si conservino le caratteristiche prestative del gesto, essenzialmente potenza e precisione. Per fare in modo che i gesti motori parziali si fondano armonicamente le principali difficoltà da superare sono:

  • Timing: i gesti parziali devono essere collegati con un preciso timing. Ad esempio la spinta delle gambe deve essere perfettamente temporizzata con l’azione degli arti superiori nel nuoto
  • Aspetti inerziali: l’inerzia relativa dei gesti parziali deve rimanere aderente a quella del gesto globale. Ad esempio l’inerzia dell’azione di rincorsa-stacco nella schiacciata della pallavolo deve permettere un corretto innesto della successiva azione di colpo

In un interessante studio Naylor e Briggs (1963) hanno identificato 2 parametri che definiscono il grado di difficoltà nella parzializzazione: complessità e organizzazione.

  • La complessità è il numero di elementi che compongono un gesto motorio. Tanti più sono gli elementi da coordinare tanto più alta è la complessità.
  • L’organizzazione è il modo in cui questi elementi sono correlati tra loro. Alta organizzazione significa grande interdipendenza tra i singoli elementi che compongono le parti di un compito motorio.

Più alta è la complessità più teoricamente è richiesta la parzializzazione. Dall’altra parte più alta è l’organizzazione (cioè l’interdipendenza dei gesti parziali) più difficile e impreciso sarà il riassemblaggio e quindi la pratica dell’allenamento parziale sarà inopportuna. Viceversa se l’organizzazione è bassa l’allenamento parziale potrà avere una buona efficacia.

Degli esempi per capire meglio

Nel grafico un riassunto delle relazioni tra complessità e organizzazione del compito e la scelta metodologica più opportuna.

Bassa complessità-bassa organizzazione: BILIARDO.
Il gesto tecnico del colpo con la stecca da biliardo è un’azione praticamente unica che non ha senso scomporre. L’efficacia è legata alla precisione del punto di impatto e alle accelerazioni e quindi velocità impresse. Consigliato allenamento del gesto intero (whole task practice)

Alta complessità-bassa organizzazione: ROUTINE DI AEROBICA
La routine di una seduta di ginnastica aerobica è composta da molti gesti parziali, ognuno dei quali è indipendente dagli altri. Il raccordo tra i vari elementi è realizzato con gesti a basso livello tecnico. Consigliato allenamento parziale (part-task practice)

Bassa complessità-alta organizzazione. TIRO LIBERO PALLACANESTRO
Il tiro libero nella pallacanestro è caratterizzato da una bassa complessità, gli elementi che lo compongono infatti sono un lancio con gli arti superiori e un’azione di spinta con gli arti inferiori. L’organizzazione è invece elevata perché l’azione di spinta degli arti inferiori deve essere perfettamente collegata, per timing e intensità con l’azione di lancio degli arti superiori. Consigliato allenamento del gesto intero (whole-task practice)

Alta complessità-alta organizzazione: SCHIACCIATA PALLAVOLO
La schiacciata della pallavolo è ad alta complessità (molti elementi: corsa, trasformazione di corsa in salto, slancio delle braccia, caricamento etc) e alta organizzazione perché i singoli elementi sono fortemente correlati tra loro: la rincorsa condiziona lo stacco, che a sua volta condiziona il salto, che a sua volta condiziona il colpo sulla palla. Consigliato allenamento parziale in una fase iniziale per passare prima possibile all’allenamento del gesto completo (part-task practice e whole-task practice)


In realtà un’altra tecnica viene considerata appartenente alla categoria delle parzializzazioni secondo l’approccio cognitivista: la semplificazione. Io penso però appartenga di più all’approccio ecologico-dinamico, quindi ne parlerò in questo articolo.

Bibliografia

Briggs, Briggs, e Naylor. 1963. «EFFECTS OF TASK COMPLEXITY AND TASK ORGANIZATION ON THE RELATIVE EFFICIENCY OF PART AND WHOLE TRAINING METHODS». Journal of Experimental Psychology 65(3):8.

Tags: Approccio cognitivo, Frazionare, segmentare